Dicembre 2015

Aiuti prima casa replicabili se l’abitazione non è idonea

A seguito di una recente sentenza di merito si segnala una svolta interpretativa favorevole al contribuente, in questi periodi di crisi.
Secondo l’orientamento recentemente espresso dalla Commissione Tributaria Regionale Lombardia, che si conforma ad un orientamento precedentemente espresso della Suprema Corte (Cass. n. 18128/2009, 100/2010 e 3931/2014) , qualora si fosse già usufruito dell’agevolazione prima casa e l’immobile adibito a centro della vita familiare non fosse più «idoneo» alle esigenze abitative del nucleo, il contribuente potrà avvalersi per una seconda volta dell’agevolazione prima casa, pur essendo, quindi, già proprietario di immobile.
A destare problemi nella fase applicativa è certamente la definizione del concetto di «inidoneità» con cui gli operatori del diritto dovranno confrontarsi.
Luoghi insalubri, nuclei familiari in aumento numerico, locali inidonei a portatori di handicap sono solo alcuni dei casi che potrebbero rientrare nella svolta interpretativa.

Novembre 2015

Modifiche introdotte per la registrazione del canone di locazione

In passato l’obbligo di registrazione entro 30 giorni era posto a carico solidalmente sia del locatore che del locatario. La legge di Stabilità 2016, invece, introduce rilevanti modifiche alla disciplina.
La norma stabilisce che l’obbligo di registrazione – da assolvere sempre entro 30 giorni – spetti solo al locatore. Inoltre, quest’ultimo, entro i 60 giorni successivi, ha l’obbligo di comunicarlo sia all’inquilino che all’amministratore di condominio ai fini della compilazione dell’anagrafe di condominio.
In via ordinaria, la registrazione del contratto è effettuata telematicamente o presentando un apposito modello cartaceo e versando l’imposta di registro dovuta in misura proporzionale, oppure fissa se si tratta di locazioni soggette ad IVA.
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Novembre 2015

Come non pagare il Canone Rai in bolletta luce

In italia, l’unica lotta all’evasione che viene effettivamente combattuta è quella all’evasione del canone Rai. Con la nuova norma inserita nella Legge di Stabilità 2016, infatti, il canone Rai si pagherà per il semplice fatto di avere siglato un contratto di fornitura di energia elettrica per l’abitazione di residenza ed essere quindi, intestatario dell’utenza: in pratica, con la bolletta della luce verranno addebitate un totale di 100 euro all’anno.
Scatta, insomma, quella che si chiama una “presunzione relativa”: la legge cioè “presume” che l’intestatario dell’utenza abbia anche una televisione ma gli consente di dimostrare il contrario. Ma come fare a non pagare allora, se non si possiede un televisore? e come fare in tutti quei casi in cui delle rettifiche sono necessarie per non versare il canone due volte? La dimostrazione può essere effettuata con una semplice autocertificazione da inviare all’Agenzia delle Entrate, sede di Torino, (anche se non siete ivi residenti) a mezzo di raccomandata a.r., oppure con consegna a mani presso l’ufficio locale dell’Agenzia delle Entrate. Nell’autocertificazione il contribuente dovrà dichiarare, in carta semplice e senza bolli, di non possedere alcun apparecchio televisivo all’interno del proprio immobile di residenza o in altri immobili di sua proprietà.
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Novembre 2015

Per liberarsi dei troppi debiti e di Equitalia

Il sovraindebitamento 2015: uno strumento non sufficientemente utilizzato che paralizza, già dal deposito della domanda, la maturazione di ulteriori interessi ed evita di subire ulteriori procedure esecutive.
Pochi sano che  in Italia già da 3 anni  (con la legge del 27 gennaio 2012, n.3) è stata introdotta una nuova procedura per i soggetti non fallibili, tra cui anche il consumatore, l’imprenditore agricolo e la start up innovativa che consente al debitore persona fisica o altro soggetto escluso dalla legge fallimentare, di trovare un accordo con il creditore davanti al Giudice.
Il vantaggio di questa procedura è quello di permettere al soggetto di poter riprendere una nuova attività commerciale, senza vedersi più gravare del peso dei debiti contratti in precedenza e di potersi reinserire nella società.
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Agosto 2015

TIA: ecco come farsi rimborsare l’Iva sulla Tariffa di igiene ambientale

L’Iva che molti comuni hanno fatto pagare per anni sulla tassa dei rifiuti non andava versata e quindi deve essere restituita al contribuente dal concessionario che si è occupato della riscossione.
La sentenza n.4723 del 10 marzo è l’ultima di una lunga serie arrivate all’ultimo grado di giudizio. La Cassazione ha ribadito che gli importi pretesi a titolo di TIA (Tariffa di igiene ambientale) non sono assoggettabili ad Iva, in quanto la TIA  ha natura tributaria. I pagamenti risultano non dovuti e pertanto, essendo privi di giustificazione, sono da qualificarsi come indebito oggettivo, con conseguente diritto alla restituzione.
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Maggio 2015

Consulta: Equitalia si potrà tenere i 2,5 miliardi di commissioni operative

Potrebbe arrivare già nelle prossime ore la decisione della Corte costituzionale sulla legittimità dell’aggio dovuto a Equitalia. O meglio: di questo aggio, che non lega l’importo richiesto al costo effettivo del servizio di riscossione. Un’eventuale dichiarazione di incostituzionalità potrebbe pesare per una cifra vicina ai 2,5 miliardi sui conti pubblici. L’aggio va a remunerare Equitalia per l’attività di riscossione; trattandosi di una società a capitale interamente pubblico un’eventuale bocciatura avrebbe conseguenze assai importanti per il bilancio dello Stato.
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