Febbraio 2019

MULTE su autobus e treni: come impugnarle?

Le multe che ti sono state fatte durante un viaggio in treno o in autobus, sono a tutti gli effetti delle sanzioni amministrative e come tali devono rispettare rigidi vincoli di legge.

Molto spesso però gli operatori del trasporto pubblico commettono delle violazioni relative alla modalità di irrogazione della multa o ai termini di notifica: in tutti questi casi potrai impugnare la multa e chiedere la sua cancellazione!

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Marzo 2018

Condannato l’ Avvocato che fraziona il credito

L’avvocato che si trova a frazionare il credito può essere sanzionato con l’improponibilità della domanda e finanche con la condanna alle spese del giudizio.

Così si è pronunciata la Corte di Cassazione nella recente sentenza Corte di Cassazione Sez. II Civile, sentenza 15 febbraio 2018 num. 3738 nella quale ha affermato che ricade a tutti gli effetti nell’ambito dell’abuso del processo l’ipotesi di frazionamento del credito da parte dell’avvocato che in concreto proponga plurimi ricorsi riconducibili però ad un unico rapporto giuridico; questo perché, a detta della Suprema Corte, produce effetti distorsivi la parcellizzazione giudiziale così operata.

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Dicembre 2017

Recesso dall’apertura di credito in c/c

Il recesso da un rapporto di credito a tempo determinato, nei casi di giusta causa tipizzata dal contratto, implica che l’accertamento da parte del giudice, chiamato ad appurare la legittimità dello scioglimento, non sia limitato e circoscritto ad un esame sulla sussistenza o meno di fondate ragioni. Sarà necessario, infatti, che non siano riscontrabili modalità impreviste ed arbitrarie, contrastanti con la ragionevole aspettativa del contraente che, tenendo conto degli usuali comportamenti della banca, abbia correttamente valutato di poter disporre della provvista redditizia per un tempo concordato.

In queste ipotesi, infatti, il cliente legittimamente potrebbe non essere pronto, in qualunque momento, alla restituzione del capitale utilizzato.

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Dicembre 2016

Responsabilità ex art. 96, 3° comma, c.p.c. e per manifesta insostenibilità delle difese

Cass., 29 settembre 2016, n. 19298 – Presidente Chiarini – Relatore Rossetti
Spese giudiziali civili – Manifesta insostenibilità della tesi – responsabilità aggravata
La manifesta insostenibilità della tesi prospettata in giudizio è sanzionabile ai sensi dell’art. 96, 3° comma, c.p.c. perché implica abuso del processo e perché è in contrasto coi principi della ragionevole durata del processo e dell’economia processuale. Cost., art. 111; cod. proc. civ., art. 96

Si riporta di seguito un breve estratto dell’interessante sentenza di Cassazione che sanziona l’abuso di mezzi processuali posto in essere da quegli operatori di giustizia che strumentalizzano il contenzioso giudiziario svuotandolo della sua primaria funzione.

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Gennaio 2016

Sanzioni previste per la detenzione di piccoli quantitativi di droghe

In Italia essere trovati in possesso di un quantitativo di droga leggera per il cosiddetto « uso personale », è vero, non costituisce reato, ma espone comunque il possessore a fastidiose e sanzioni di tipo amministrativo, che si aggravano nel caso in cui si sia in possesso di una patente di guida e si abbia la « disponibilità » di un veicolo di qualunque tipo. Dunque tali sanzioni prescindono dall’ipotesi di guida sotto effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope.
Esse sono comminate dal prefetto, a dunque a seconda della « linea » tenuta dalla prefettura che le irroga, possono essere anche molto stringenti.
Sicuramente districarsi in una situazione del genere per chi non è un esperto di diritto non è facile ma il consiglio è, laddove ve ne siano i presupposti, di fare opposizione entro i termini che sono indicati nel provvedimento che spesso arriva al destinatario anche dopo anni.
Naturalmente la contestazione deve essere fondata e non pretestuosa, può basarsi su errori del verbale, vizi di motivazione, errori di notifica ecc…
I termini indicati nel provvedimento sono perentori: questo vuol dire che una volta decorsi non sarà più possibile proporre impugnazione alcuna.
Gli artt. 75 D.P.R. 309/90 e 128 e 187 C.d.S. tracciano il quadro normativo nella materia delle citate sanzioni amministrative.
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Novembre 2015

Come non pagare il Canone Rai in bolletta luce

In italia, l’unica lotta all’evasione che viene effettivamente combattuta è quella all’evasione del canone Rai. Con la nuova norma inserita nella Legge di Stabilità 2016, infatti, il canone Rai si pagherà per il semplice fatto di avere siglato un contratto di fornitura di energia elettrica per l’abitazione di residenza ed essere quindi, intestatario dell’utenza: in pratica, con la bolletta della luce verranno addebitate un totale di 100 euro all’anno.
Scatta, insomma, quella che si chiama una “presunzione relativa”: la legge cioè “presume” che l’intestatario dell’utenza abbia anche una televisione ma gli consente di dimostrare il contrario. Ma come fare a non pagare allora, se non si possiede un televisore? e come fare in tutti quei casi in cui delle rettifiche sono necessarie per non versare il canone due volte? La dimostrazione può essere effettuata con una semplice autocertificazione da inviare all’Agenzia delle Entrate, sede di Torino, (anche se non siete ivi residenti) a mezzo di raccomandata a.r., oppure con consegna a mani presso l’ufficio locale dell’Agenzia delle Entrate. Nell’autocertificazione il contribuente dovrà dichiarare, in carta semplice e senza bolli, di non possedere alcun apparecchio televisivo all’interno del proprio immobile di residenza o in altri immobili di sua proprietà.
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