Aprile 2019

Il patteggiamento prova la colpa del datore per infortunio del dipendente

Si riapre la questione relativa al patteggiamento come prova della colpa che nella recentissima pronuncia della Corte di Cassazione viene definito come probatorio.

Secondo gli Ermellini Infatti il giudice che intenda disconoscere le conclusioni dovrebbe spiegare per quale motivo l’imputato avrebbe ammesso una propria insussistente responsabilità.

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Luglio 2018

Assegno di divorzio: dietrofront della Cassazione, torna il “tenore di vita”, ma temperato

Non sarà sfuggita -visto il clamore mediatico con cui è stata accolta- la sentenza pronunciata negli scorsi mesi dalla Cassazione, nella quale si sosteneva essere venuto meno il principio del “tenore di vita”. Dopo molti giorni di attuazione nelle aule di tribunale di tutta Italia, essa ha prodotto effetti distorsivi tali che la Cassazione, nel corrente mese di luglio, si è resa conto della doverosità di un temperamento.

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Luglio 2018

Opposizione agli atti esecutivi: efficacia sanate della conoscenza

La Cassazione si pronuncia in tema di processo esecutivo e nullità degli atti sanabili sancendo la possibilità che la relativa nullità sia suscettibile di sanatoria per raggiungimento dello scopo.

A dire il vero si tratta di un principio ormai consolidato in dottrina giurisprudenza: l’efficacia sanante per raggiungimento dello scopo, tuttavia l’odierna sentenza della Corte di Cassazione (Cassazione II Sez. civile, sentenza 13 febbraio 2018 numero 3430), ribadisce tale concetto ampliandone la portata oltre gli usuali confini.

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Marzo 2018

Condannato l’ Avvocato che fraziona il credito

L’avvocato che si trova a frazionare il credito può essere sanzionato con l’improponibilità della domanda e finanche con la condanna alle spese del giudizio.

Così si è pronunciata la Corte di Cassazione nella recente sentenza Corte di Cassazione Sez. II Civile, sentenza 15 febbraio 2018 num. 3738 nella quale ha affermato che ricade a tutti gli effetti nell’ambito dell’abuso del processo l’ipotesi di frazionamento del credito da parte dell’avvocato che in concreto proponga plurimi ricorsi riconducibili però ad un unico rapporto giuridico; questo perché, a detta della Suprema Corte, produce effetti distorsivi la parcellizzazione giudiziale così operata.

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