La Morte è sempre stata guardata dall’uomo come un destino crudele dei viventi; la sua inesorabilità fa vacillare e come scriveva F. D. Guerrazzi, “o la Vita è un male, e perchè ci fu data?, o la Vita è un bene, e perchè ci vien tolta?” Fiumi di inchiostro si sono spesi, tuttavia il tema dell’assistenza nella fase terminale di chi soffre, è da sempre un tema dibattuto che investe la sfera giuridica oltre a quella etica, perchè deve necessariamente essere posto in correlazione con il diritto del soggetto di autodeterminarsi, che sempre più si fa strada negli ordinamenti europei.
Il dibattito ha investito tanto la terminologia “politicamente corretta” che l’assetto normativo del nostro ordinamento: Uccisione pietosa, eutanasia, suicidio assistito hanno coinvolto intere brache di medicina, morale, diritto ed eugenica, dato origine a conflitti intestini, e non, oggi tutt’altro che sopiti. continua a leggere