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Febbraio 2019

La banca deve risarcire il cliente per il danno causato dal dipendente

La Cassazione Civile si è pronunziata in maniera inequivocabile sull’obbligo della banca di risarcire il cliente che venga leso dal comportamento del dipendente dell’istituto di credito.

Il dipendente bancario che andando oltre le proprie mansioni di cagioni un danno obbligherà la banca a risarcire il danneggiato.

La banca dovrà Infatti risarcire laddove il dipendente, cagioni dei danni, nonostante questi abbia agito all’insaputa dell’Istituto, ed in particolare dovrà risarcire il cliente nell’ipotesi di appropriazione indebita, poiché il possesso del denaro ed il contatto con il cliente hanno luogo a motivo del lavoro svolto.Così ha statuito la Cassazione con l’ordinanza 31185/2018 pubblicata dalla I sezione civile.

 

La banca è, infatti, stata condannata a risarcire sia il danno patrimoniale che quello non patrimoniale per i fatti compiuti dal funzionario infedele di banca.

La responsabilità della banca, obbligata a risarcire il cliente, secondo la Cassazione, risiede nel concorso colposo in fatto doloso del funzionario.

Per il risarcimento troverà applicazione l’articolo 2049 del codice civile, secondo gli Ermellini “ritenendo configurato nei confronti di funzionari infedeli il nesso di occasionalità necessaria con le funzioni di cui questo è stato investito dalla banca”.

Tale e risarcimento scatterà ogni qualvolta “il fatto lesivo sia anche solo agevolato da un comportamento riconducibile all’attività lavorativa del dipendente anche se questi agisce all’insaputa del proprio datore di lavoro ma pur rimanendo nell’ambito dell’incarico affidatogli“.

La Cassazione ha, dunque, riconosciuto in capo alla banca-datore di lavoro un obbligo di vigilanza non solo concreto ma anche astratto sulla conformità ai doveri di buona fede e correttezza dei propri dipendenti dei quali risponderà, per tutti i danni da questi cagionati per il solo fatto di essersi prodotti nell’ambito dell’incarico professionale affidatogli.

 

La Cassazione ha, secondo la recentissima statuizione, reputato legittima la condanna della Corte d’Appello comminata alla banca per il risarcimento dei danni.

Il giudice di merito ha infatti sottolineato – ed a ragione – la sussistenza in concreto, del nesso di occasionalità necessaria tra la condotta dei funzionari infedeli e l’incarico offerto dalla Banca, non derivando dunque il danno, dall’affidamento incolpevole dei clienti, i quali si sentivano tutelati dal fatto che il dipendente fosse investito dell’incarico dalla banca.

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