Cosa si intende per “furto di identità”? Si può rubare qualcosa di immateriale come l´identità?
Con l´espressione paradossale “furto di identità” si fa riferimento alle attività poste in essere da alcuni soggetti che abusando degli strumenti di internet li utilizzano per “spacciarsi” per qualcun altro, spesso al fine di ottenere vantaggi di vario tipo oppure per gettare discredito sulla vittima di questa mistificazione.
Un indirizzo e-mail, un profilo Facebook, un conto bancario online, sono gli strumenti più usati per le truffe informatiche.
Su Internet ci identifichiamo l’un l’altro tramite flussi di dati. Il problema di tali illeciti genericamente definiti come “hakeraggi” o “cyber bullismo” possono rendere la vita difficile a molti. I criminali abusano dell identità digitale per mettere in atto illeciti di vario tipo, per ottenere profitti o compiere atti persecutori.
Il furto di identità oltre alle frodi di denaro consente anche il bullismo informatico.
Le identità false su Internet non sono sempre motivate da ragioni finanziarie. Sono anche un modo per commettere abusi sugli altri. Alcuni cyberbulli adottano un’identità sconosciuta sui social network solo per torturare la persona che odiano e/o per danneggiare la sua reputazione. A nome delle loro vittime, scrivono messaggi d’amore o di odio, rivelano presunti punti di vista politici e presunte preferenze sessuali al mondo, mettono foto imbarazzanti sul web, ecc. Commettendo veri e propri reati che vanno dalle molestie allo stalking, dalla diffamazione al vilipendio delle istituzioni.
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I profili degli utenti non devono essere hackerati per questo, ma possono anche essere falsificati. I casi sono stati numerosissimi in Europa ma il più eclatante che ha portato gravissimi danni alla vittima si è verificato in Belgio. Una donna aveva creato un falso profilo del proprio capo su Facebook nel 2011 che ha portato alla condanna a sette mesi di libertà vigilata e una multa, per la frode informatica, stalking e violazioni dei diritti della persona.
Una panoramica sul furto di identità.
La carta di credito è andata, anche il telefono, rubati insieme al passaporto di mia moglie Antonella che è stata rapinata a Glasgow. Antonella ha bisogno di aiuto. Deve raccogliere 1.900 euro per comprare il volo di ritorno per tornare a casa. Scrive in una e-mail. Oggetto: “Urgente“. Di seguito è riportato l’indirizzo di una filiale scozzese di Western Union, un fornitore di trasferimenti di denaro in tutto il mondo. Dovrei mandarle dei soldi lì. Si aspetta la mia “reazione rapida”. La cosa strana è che Antonella non è in Scozia, ma nella mia cucina.
Molti hanno già avuto esperienze come queste. I truffatori hackerano una casella di posta elettronica o l’account del social network e chiedono denaro a tutti i contatti. Ancora e ancora, la truffa ha successo, perché qualcuno ci casca sempre.
La posta contraffatta è solo una possibile forma di abuso di identità. L’era digitale apre nuove possibilità ai truffatori per ottenere dati personali e per poter fingere di essere un’identità altrui. Aprono account ebay sotto nomi altrui e fanno aumentare i loro clienti, vanno a fare shopping con i dati delle carte di credito altrui, collegano l’accesso bancario online e gli account di sconosciuti. Dettagli bancari e account, e poi e-mail destinate a tutti i contatti.
I perpetratori sono interessati a tutti i tipi ed a tutte le manifestazioni di identità digitali che potrebbero utilizzare come modus operandi nei “modelli di business criminali” sempre più articolati. Ciò include, ad esempio, i dati di accesso ai servizi di comunicazione come e-mail, Skype o social network. Inoltre, l’accesso ai negozi online, alle banche, ai portali delle aste e ai sistemi di prenotazione di voli, hotel o auto a noleggio.
Ogni informazione è interessante per gli haker. Negli ultimi mesi sono stati rilevati dalla polizia postale circa 4.000 casi di phishing nel banking online ma solo 2.013 sono stati quelli segnalati .
I truffatori utilizzano false e-mail o siti Web per raccogliere dati di accesso al fine di ottenere denaro dai malcapitati. Attraverso procedure nuove e sicure, il numero delle truffe sembrava diminuito negli ultimi anni, ma invece negli ultimi mesi è aumentato nuovamente: una gara tra provider ed utente, come spesso accade nella sicurezza IT.
Spesso i computer e gli account di posta elettronica stranieri vengono dirottati per unirli in cosiddette “botnet“, reti infettate da malware specializzati, detti bot o zombie. Ad esempio, tali computer “zombie” inviano spam inosservati dall’utente. La polizia postale internazionale è stata informata nel 2014 di due casi di proporzioni enormi. Gli inquirenti e le forze dell’ordine hanno dissotterrato circa 16 milioni di botnet nel primo caso, e nel secondo circa 18 milioni di indirizzi e-mail e password rubate. Spesso le vittime non si rendono conto in un primo momento che i loro computer sono infetti e la loro identità digitale è violata.
Furto d’identità e conseguenze
Le conseguenze del furto di identità possono essere gravi per le persone colpite. Ci possono volere mesi per difendersi dalle richieste di pagamento errate, se un “alter ego” è in agguato. Le battaglie legali alle volte diventano inevitabili.
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Il furto di identità è una questione di dati
Per rubare l’identità di una persona spesso bastano poche informazioni. La data di nascita, il nome e l’indirizzo di una persona spesso sono sufficienti. Ad esempio, alcuni contratti conclusi con i fornitori di servizi di telefonia mobile possono essere la fonte dove attingere questi dati.
Se anche tu hai subito un furto di dati, hai ricevuto molestie di vario tipo via internet oppure se è stata violata la tua identità digitale rivolgiti al nostro studio per assistenza legale e per una consulenza (contatti )
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