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Ricorsi diploma magistrale e inserimento GaE : occorre far chiarezza

Occorre far chiarezza in merito alla congerie di ricorsi depositati dai docenti che sono entrati in possesso del diploma magistrale entro l’anno scolastico 2001-2002 i quali richiedono l’inserimento in graduatoria.

Sono tanti i docenti che meritano di ottenere una tutela dei propri diritti e la richiesta depositata in sede giudiziale sembra essere attualmente una delle poche strade percorribili. Il MIUR sta negando il diritto legittimo di questi docenti ad ottenere l’inserimento nelle graduatorie auspicato ormai  da anni.

Va in primo luogo precisato che una sentenza ha effetto esclusivamente tra le parti in causa. E tuttavia le sentenze rappresentano sicuramente un importante precedente dal punto di vista giuridico. Certamente non si può sperare che senza un intervento normativo la situazione venga risolta in maniera definitiva e produca effetti valevoli erga omnes. Risulta, dunque evidente che gli esiti dei singoli ricorsi proposti dai singoli insegnanti non potranno produrre effetti nella sfera giuridica di chi invece il  ricorso non lo ha proposto.

Il comprensibile pathos con cui vengono seguiti gli esiti dei singoli ricorsi è enorme e le aspettative molto alte dal momento che è in gioco il futuro di persone che richiedono nulla più di quello che è un proprio diritto.

Sono stati numerosi i ricorsi proposti dai diplomati magistrale ante 2001-2002, ma le sorti di questi ricorsi sono state caratterizzate da esiti diversi nel territorio nazionale. Alcuni sono stati proposti davanti il giudice amministrativo, altri in sede civile davanti al giudice del lavoro e poi spesso riassunti davanti al Tar.

 In molti casi a seguito del ricorso al Tar anche con la vittoria in possesso dei ricorrenti si è dovuto esperire il giudizio di ottemperanza affinché la pubblica amministrazione ottemperasse all’inserimento in graduatoria.

In altri casi si è proceduto all’ inserimento con riserva  nelle more processuali, in attesa della definizione della controversia. Risulta dunque evidente che sono stati adottati approcci diversi per i singoli ricorsi.

I ricorsi che si sono conclusi con una vittoria talvolta parziale dei ricorrenti si sono caratterizzati per il fatto che è stata ritenuta illegittima l’esclusione dalle graduatorie ad esaurimento per gli insegnanti. In alcuni ricorsi instaurati presso il tribunale civile – giudice unico del lavoro – si richiedeva ad esempio la stabilizzazione  dei docenti della seconda fascia. In queste ipotesi sono state sollevate questioni di legittimità costituzionale della legge 107 del 2015 in riferimento ai piani di assunzione straordinaria. Sicuramente l’esito della pronuncia di legittimità costituzionale avrà una portata rilevante.

Dunque l’approccio senz’altro consigliabile è quello di fare ricorso ma di farsi assistere da un professionista più che mai competente in quanto, come abbiamo potuto evidenziare nel corso di questa ricostruzione, gli esiti sono stati appunto molto diversi a seconda degli strumenti utilizzati che, qualche volta, hanno prodotto risultati migliori di altri.

Quella del ricorso è senza dubbio una strada che andrebbe tentata al fine di ottenere il riconoscimento in giudizio di quello che è un proprio diritto.

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