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Marzo 2018

Morti sul lavoro: diritto dei congiunti al risarcimento

L’Italia non è nuova a fatti di cronaca nei quali si susseguono le morti sul lavoro. Siamo Infatti agli ultimi posti in Europa in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e vantiamo il triste primato di un alto numero di decessi a seguito di ciò. Si parla di 421.969 casi solo tra gennaio ed agosto, con un aumento di 5.229 casi rispetto all’anno precedente.

La Cassazione – sezione Civile Lavoro – con la recente sentenza  numero 14655/17  si pronuncia sul tema del diritto dei familiari superstiti al risarcimento del danno non patrimoniale ed analizza diversi criteri da valutare nella quantificazione del risarcimento.

In primo luogo, secondo la Cassazione, nelle ipotesi di perdita definitiva del rapporto matrimoniale e parentale, un risarcimento spetta a ciascun membro della famiglia ed andrà commisurato e proporzionato secondo i seguenti elementi:

  • durata e intensità del vissuto;
  • composizione del restante nucleo familiare;
  • capacità dei familiari superstiti di prestare assistenza morale e materiale;
  • età della vittima;
  • capacità dei familiari superstiti di reagire al trauma;
  • capacità dei familiari superstiti di sopportazione del dolore.

Tali elementi sono da allegare e provare anche presuntivamente. Potrà tuttavia controparte allegare prove contrarie volte a dimostrare la mancanza di unità del nucleo familiare o la mancanza di intensità dell’affetto, trasformando il giudizio, come è evidente, in una valutazione superficiale e postuma del rapporto affettivo che può legare un marito alla propria moglie oppure un padre ai propri figli.

Dunque, malgrado la posizione della Suprema Corte di valutare una serie di elementi in grado di aumentare il risarcimento in favore dei familiari superstiti, è più che mai presente il rischio di trasformare tale processo in un ulteriore dolore per i familiari, vanificando il nobile proposito.

L’equità del calcolo del risarcimento danni da morte non è così imparziale o scontato, dunque. Esso comprende due separate voci di risarcimento: il danno patrimoniale ed il danno non patrimoniale cagionato.

Spesso l’inefficienza di un’assistenza legale o la lentezza della giustizia in generale aumentano le possibilità dei parenti superstiti di non vedersi pagare il risarcimento dovuto o di vedersi sminuire l’accaduto. La soluzione per ottenere giustizia esiste ed è quella di affidarsi a una realtà specializzata in materia di risarcimento danni. La tempistica media del risarcimento dei danni da morte e il suo calcolo finale dipende infatti dalla specializzazione di chi gestisce la pratica.

 

Nessuno potrà risparmiarti i dolori di un lutto o gli inconvenienti di una grave lesione ma puoi scegliere di farti assistere da professionisti competenti come quelli del nostro studio per avere assistenza legale e per una consulenza. Troverai ulteriori informazioni alla sezione contatti del nostro sito o alla sezione collaborazioni.

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