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Dicembre 2018

Come funzionano divorzio e separazione in Italia?

Molti si chiedono se sia preferibile la separazione consensuale o giudiziale. Quali sono le differenze e quali i costi, e come arrivare al divorzio.

Di seguito proponiamo una breve guida al diritto matrimoniale italiano per chi si deve approcciare al problema e vuole saperne di più.

 

LA SEPARAZIONE LEGALE

La separazione legale dei coniugi è regolata, in Italia, dal codice civile, dal codice procedurale e dalle relative leggi speciali.

La separazione legale è il primo passo da compiere. In Italia la separazione non scioglie il matrimonio, ma interrompe la comunione legale, fa venir meno il dovere di fedeltà coniugale e l’obbligo di convivenza.

Inoltre, la separazione legale dei coniugi, a differenza di un divorzio, è temporanea, in modo che la coppia possa riconciliarsi, senza formalità dinanzi al Tribunale o nel Municipio del luogo di residenza, emettendo una dichiarazione ad hoc.

 

La separazione legale italiana può però comportare un pregiudizio per i rapporti personali e patrimoniali tra moglie e marito e tra genitori e figli; a titolo di esempio può avere un forte impatto su:

  • Questioni patrimoniali relative alla comunione dei beni ed alla loro divisione;
  • Alimenti;
  • Custodia e visita dei figli;
  • Casa familiare.

L’ordinamento giuridico italiano prevede due tipi di separazione legale: separazione consensuale o separazione giudiziale.

Da un lato, i coniugi possono anche optare per una separazione di fatto. Tuttavia, tale separazione non produce alcun effetto giuridico.  Anche se non è un illecito in senso stretto, se uno dei coniugi lascia la casa di famiglia o stabilisce una relazione extra-coniugale, tale comportamento potrebbe essere considerato un motivo di “addebito” e di “colpa” nel caso della separazione giudiziale.

 

Separazione consensuale: In questa ipotesi, entrambi i coniugi decidono di separarsi di comune accordo. Ma è necessario che si giunga ad un accordo tra di loro su tutti gli aspetti della separazione. Un ricorso congiunto deve essere presentato presso il tribunale italiano competente oppure tramite la procedura semplificata della negoziazione assisitita. Ciascun coniuge dovrà essere assistito da un avvocato. Una volta depositato il ricorso, viene fissata la prima udienza in cui entrambi i coniugi devono comparire davanti al tribunale per il tentativo obbligatorio di conciliazione richiesto dalla legge italiana. Il giudice può adottare le misure necessarie per salvaguardare il coniuge più debole (economiche e non). A partire da questa data, decorre il tempo necessario per avere diritto al divorzio.  La riforma del 2015 ha abbreviato i termini intercorrenti tra la separazione e il divorzio

  • un anno dalla separazione giudiziale;
  • sei mesi dalla separazione consensuale;

Trascorso il periodo necessario, se l’accordo tra i coniugi è considerato dal tribunale equo e non pregiudizievole per nessuna delle parti o dei minori, il Tribunale può concedere la separazione adottandola con decreto (“decreto di omologa”) .

 

Separazione giudiziale:Se non c’è accordo tra i coniugi per richiedere una separazione consensuale, ciascun coniuge può presentare ricorso per separazione giudiziale. Il coniuge può anche chiedere al Tribunale italiano di accertare la violazione da parte dell’altro coniuge di uno dei doveri che discendono dal matrimonio (ad esempio dovere di fedeltà coniugale, convivenza, ecc.). In questo caso, il coniuge ricorrente può chiedere una separazione giudiziaria “per colpa” (“con addebito”). Se l’addebito è riconosciuto dal Tribunale, il coniuge in questione potrebbe non avere diritto al mantenimento e potrebbe perdere alcuni altri diritti nei confronti dell’altro coniuge.

Analogamente alla separazione consensuale, alla prima udienza entrambi i coniugi devono comparire dinanzi al tribunale per il tentativo di conciliazione obbligatorio previsto dalla legge italiana. Il tribunale può adottare le misure necessarie per salvaguardare il coniuge finanziariamente più debole. Il procedimento prosegue secondo la procedura ordinaria ed al termine viene emessa una sentenza definitiva dal tribunale.

Tuttavia, il giudice può anche emettere una sentenza non definitiva, pronunciando immediatamente la separazione dei coniugi e portando avanti il ​​procedimento solo sulle questioni controverse. In questo caso, il termine temporale decorso il quale  i coniugi maturano il diritto al divorzio inizia a decorrere da questa udienza.

In tal modo si potrà richiedere il divorzio (potenzialmente) anche prima che venga concessa la sentenza definitiva di separazione.

Un procedimento per separazione giudiziale può anche essere convertito in un procedimento di separazione consensuale. Il procedimento prosegue secondo la procedura ordinaria e al termine viene emessa una sentenza definitiva dal tribunale.

 

IL DIVORZIO DEI CONIUGI

Con il divorzio si ha lo scioglimento definitivo del matrimonio e del vincolo che legava i coniugi. Ottenuta la pronunzia potranno risposarsi.

Il procedimento per il divorzio è espressamente regolato dal codice civile italiano, dal codice di procedura civile e dalle leggi n. 898/1970 e n. 74/1987.

Come nel caso della separazione, anche i procedimenti per il divorzio possono seguire due diverse procedure:

 

Divorzio congiunto (o consensuale): in questo caso, entrambi i coniugi concordano sui termini del divorzio ed entrambi depositano il ricorso congiunto per il divorzio presso il tribunale competente. Anche per il divorzio si possono avvalere delle procedure di negoziazione.

 

Divorzio giudiziale : in questo caso, se nessun accordo sulle condizioni di divorzio viene raggiunto tra i coniugi, ciascuno di loro può presentare un ricorso per il divorzio presso il tribunale competente.

 

I motivi che autorizzano i coniugi a richiedere il divorzio italiano sono espressamente elencati nell’art. 3 L.989/1970.

Il divorzio può essere richiesto, a titolo di esempio, quando:

  • L’altro coniuge è stato condannato alla vita o a più di 15 anni di carcere da un giudizio definitivo;
  • Il coniuge è stato condannato per aver ucciso un figlio o aver cercato di uccidere l’altro coniuge o il minore;
  • Il coniuge straniero ha ottenuto l’annullamento del matrimonio all’estero o si è risposato all’estero;
  • In caso di separazione giudiziale, quando la sentenza definitiva ha acquisito l’autorità di una decisione definitiva (giudicato).
  • In caso di separazione consensuale, quando viene adottato il decreto di separazione emesso dal tribunale;

Negli ultimi due casi sopra menzionati, per iniziare il procedimento per il divorzio, deve essere scaduto un termine temporale di un anno (o sei mesi)  dalla prima udienza del procedimento per separazione personale, come espressamente previsto dalla legge italiana. Tale tempo non si considera trascorso in caso di separazione di fatto.

 

Per dichiarare lo scioglimento del matrimonio, il tribunale deve verificare se sussistono i requisiti previsti dalla legge; in particolare:

La perdita della comunione materiale e spirituale tra gli sposi e l’impossibilità di ricostituirla;

Uno dei motivi previsti dall’art. 3 L. n. 898/1970.

Il tribunale deve anche prendere in considerazione gli interessi dei bambini e prendere qualsiasi misura richiesta per loro conto esclusivo.

Il procedimento per il divorzio congiunto è più rapido in quanto le parti devono comparire dinanzi al Tribunale solo alla prima udienza per il tentativo di riconciliazione obbligatorio previsto dalla legge.

Nel caso di un divorzio giudiziale, invece, il procedimento può essere più complesso, considerando le controversie che potrebbero sorgere. Anche in questo caso, le parti possono chiedere una sentenza parziale che dichiari lo scioglimento del matrimonio, mentre il procedimento proseguirà, solo, sulle questioni contestate.

Quando viene concessa la sentenza di divorzio, gli sposi possono risposarsi e la moglie perde il cognome del marito. Tutti i doveri e le responsabilità legali derivanti dal matrimonio sono sciolte.

La sentenza italiana sul divorzio può incidere inoltre su:

  • Questioni patrimoniali e casa familiare;
  • Custodia, visita e mantenimento dei figli;
  • Mantenimento o alimenti per l’altro coniuge.

 

Nessuno potrà risparmiarti gli inconvenienti che sorgono da un divorzio o da una separazione ma puoi scegliere di farti assistere da professionisti competenti come quelli del nostro studio per avere assistenza legale e per una consulenza. Troverai ulteriori informazioni alla sezione contatti del nostro sito o alla sezione collaborazioni.

 

vedi anche l’articolo  DIVORZIO PROCEDURA E COSTI

 

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